INVITO Lettera alle scuole della provincia di Prato per la dodicesima edizione 2024

A TUTTE LE SCUOLE DELLA PROVINCIA DI PRATO 

Cari Dirigenti scolastici e cari Insegnanti, 

è dalle esperienze vissute e dai risultati ottenuti che è nata undici anni fa l’idea di un Prato di libriSi tratta di un progetto unico in Italia, che inizia nel mese di settembre e poi prosegue fino alla fine dell’anno scolastico e che prevede, alla fine di marzo e nei giorni di aprile, un festival della lettura per bambini e ragazzi under 18 con lo scopo di avvicinare allo straordinario mondo dei libri, un mondo che non conosce barriere e vince ogni noia. 

Tutto è iniziato dall’idea che le cose buone fanno bene a tutti, indipendentemente dalle proprie (dis)abilità, che l’arte di raccontare storie è una delle cose più buone e che fanno più bene, che l’atto di leggere è un importante fattore di socializzazione e un elemento terapeutico.

Il reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale di Prato ha tenuto a battesimo i primi incontri con “raccontatori” di professione, scrittori, illustratori di libri e musicisti. Poi il progetto è cresciuto, grazie anche all’inesauribile entusiasmo di educatori e volontari. Letture, animazioni, incontri, spettacoli teatrali e musicali hanno via via occupato tanti luoghi della provincia, invadendo anche musei, teatri e scuole.

Oggi un Prato di libri è una manifestazione che abbraccia tutto il territorio della Provincia di Prato e oltre. 

Il valore aggiunto di un Prato di libri è la partecipazione ben integrata di bambini e ragazzi con disabilità, alunni con diversità di lingua e cultura di provenienza, ragazzi che presentano un disagio scolastico di tipo sociale, economico e comportamentale.

Per questa dodicesima edizione abbiamo pensato di consolidare quello, poco o molto, che in questi undici anni abbiamo cercato di mettere insieme. Il nostro obiettivo sarà di continuare a migliorare le relazioni con insegnanti e dirigenti scolastici delle scuole di ogni ordine e grado. Il tema del 2024 sarà “Se ti dicessi Aquiloni…

Per la scorsa edizione scegliemmo di farci trasportare nel magico mondo delle storie da Maria Lai, che negli anni ottanta ebbe come obiettivo di fare comunità nel paese di Aggius e Ulassai, in Sardegna attraverso un nastro celeste che univa il paese. Anche quest’anno ci faremo guidare da un filo, il filo teso dell’aquilone, a creare un collegamento fra terra e cielo.

“L’aquilone nasce in Cina e un tempo veniva realizzato con canne di bambù e seta; in genere aveva la forma di un animale o di un drago e il suo volo libero assumeva un significato religioso, quasi rappresentasse un collegamento fra terra e cielo e quindi in stretta relazione con le divinità.
Altro valore simbolico era attribuito all’altezza raggiunta dall’aquilone: più in alto saliva e più importante era il possibile successo economico del suo proprietario! Inoltre dall’interpretazione del volo ne derivavano auspici per il futuro.
Ancor oggi nei Paesi Orientali è possibile scorgere in cielo moltissimi aquiloni, dalle forme più svariate, che trasportano striscioni con frasi augurali o formule magiche.
In Europa l’uso dell’aquilone si è diffuso in tempi recenti, con la sostituzione della seta con la carta. L’impiego dell’aquilone si diffuse rapidamente perché più accessibile a tutti e assunse presto anche un aspetto ludico.
Marco Polo nei suoi resoconti di viaggio parla degli aquiloni a scopo divinatorio. Talvolta, prima della partenza di una nave si faceva volare un aquilone per trarne presagi sull’esito del viaggio.
A partire dal 1700 l’aquilone venne impiegato per scopi scientifici e metereologici. Benjamin Franklin lo utilizzò per lo studio dell’elettricità atmosferica, Guglielmo Marconi per i collegamenti radio tra Europa e America e i fratelli Wright lo usarono durante la ricerca e lo sviluppo per la costruzione del primo aeroplano.
Anche in Italia si celebrano festival, manifestazioni ed eventi che riguardano gli aquiloni, dove si coniugano fantasia, creatività, arte e cultura e si incontrano i migliori maestri Aquilonisti, appuntamenti che sono diventati ormai una tradizione. La stagione è sempre aperta nel corso di tutto l’anno, unica condizione: la presenza del vento.

Spesso l’aquilone è considerato solo un gioco da ragazzini, popolare, ecologico e internazionale, un passatempo antico ma che procura ancora le stesse immense emozioni e non perde il suo fascino. Sui bambini esercita una forte attrazione e un sincero stupore che si trasforma in ammirazione per tutte quelle forme strane e quei meravigliosi colori stravaganti.

Per gli adulti rappresenta il ritorno all’infanzia, al gioco, alla spensieratezza, al desiderio di viaggiare, di lasciarsi trasportare liberi dal vento e lontani dalle preoccupazioni, in luoghi sempre nuovi.

L’aquilone è diventato nel tempo emblema di molti diritti negati, sa di vento e di libertà, una macchia di colore che collega terra e cielo e che regala sogni di speranza a bambini e uomini di tutte le generazioni”. (https://www.icpergine1.it/14-gennaio-la-grande-festa-degli-aquiloni-una-tradizione-che-viene-da-lontano/)

La dodicesima edizione del progetto e festival della lettura per bambini e ragazzi under 18 si svolgerà nei sette comuni della Provincia di Prato a partire dal mese di settembre 2023 con la formazione di docenti e studenti, proseguirà durante i mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio e giugno 2024 con gli incontri con le scrittrici e scrittori nelle scuole e nei teatri e avrà i suoi giorni centrali il 12, 13 e 14 aprile 2024. 

Il tema della dodicesima edizione è: 

“Se ti dicessi Aquiloni… “

Nei prossimi giorni vi invieremo gli aggiornamenti per partecipare come scuole, insegnanti, bambine, bambini, ragazze, ragazzi, famiglie ai tantissimi appuntamenti e vi invitiamo alla presentazione di questa VOLANTE dodicesima edizione giovedì 21 settembre alle ore 17 presso il Museo del Tessuto in via Puccetti 3 a Prato!!!

Per ogni informazione potete scriverci su whatsapp al 3355283717

Un abbraccio e buon anno scolastico da tutti i volontari di un Prato di libri!!!!

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